Anna Karenina

Non so da che parte oggi ho letto, qualcuno che scriveva “voglio leggere un classico che non ho mai letto prima Anna Karenina”, a leggere queste parole un mondo si è aperto d’avanti ai miei occhi. Mi sono passati danzando d’avanti tutti i grandissimi personaggi che Tolstoj ha saputo dipingere in questo grandissimo affresco.

Questo capolavoro, opera d’arte, meraviglia, non so bene come definirlo in quanto è un libro che adoro talmente tanto che non riesco a catalogarlo. Mi entusiasma in un tal modo che mi risulta anche difficile descriverlo, perché appena mi viene in mente qualcosa per descriverlo mi sfugge. Le parole o meglio i superlativi, si rincorrono ed in inciampano uno sull’altro per cui non so se parlando di questa  sublime manifestazione d’arte,se sarò capace di formulare frasi di senso compiuto.

Partiamo anzitutto da un presupposto, io adoro la letteratura russa, alcuni li definiscono “mattoni”, ma per me sono capolavori immortali.  Adoro Tolstoj, sono innamorata di Dostoevskij e Bulgakov riesce a rapirmi con lo stile dei suoi libri. Mi piace la passionalità che riescono a trasmettere, lo stile di scrittura duro e schietto, le immagini che riescono a crearti nella mente. Mi piace le storie che raccontano ambientate in questo paesaggio così duro, freddo ma magico che è la Russia. I personaggi poi che descrivono sono sempre personaggi, forti con grandissime personalità, passionali, tormentati.

Mentre parlo di “Anna Karenina”, ed è ormai chiaro che in realtà non riesco a farlo, mi si affollano alla mente tutti i grandi romanzi, di questi grandi autori che ho letto e amato negli anni. Vogliono avere tutti spazio, voglio tutti che racconti di loro della loro magnificenza, Behemot il gatto de “il maestro e margherita” chiede a gran voce che si parli di lui, la mite moglie del proprietario del banco dei pegni della “mite”, mi guarda dal suo antro che occupa nel lurido banco dei pegni del marito, implorandomi di darle spazio, il timido sognatore delle “notti bianche” mi chiede di dar voce al suo tragico amore per Nasten’ka.

Perché allora parlo proprio di Anna? Perché la sua storia è quella che ho amato più di tutte. Perché leggendo questo libro ho pianto con lei ho riso con lei. Sono davvero diventata Anna, ho amato anch’io Vronskij, ed ho vissuto con lei il tormento della decisione tra seguire il suo amore e sfidare tutte le convenzioni sociali o dimenticarlo e rimanere soffrendo con il marito.

 Anna ed io con lei, sceglie l’amore, sceglie di sfidare il mondo pur di vivere a fianco del’uomo che ama, ma scoprirà poi a sue spese quando grande, ma anche malato può essere un amore, Anna è infatti una donna che è in realtà incapace di essere realmente felice e sarà lei stessa a distruggere ingiustificatamente tutto.

Naturalmente è riduttivo parlare solo di Anna, perché in realtà in questo romanzo non si parla solo di lei, ma i personaggi sono molti e molte sono anche le storie che si intrecciano a quella principale di Anna, i temi che Tolstoj tratta sono diversi, ci sono la gelosia, il tradimento, l’ipocrisia, la famiglia, la società.

Il tradimento viene raccontato non solo attraverso il personaggio di Anna ma anche attraverso quello del fratello  Stiva, infatti il romanzo si apre proprio così con Anna in partenza per raggiungere la cognata che per l’ennesima volta ha scoperto un tradimento del marito, ed Anna parte per convincerla a non lasciarlo.

In questo romanzo però viene anche descritto l’amore puro, quello innocente tra la piccola Kitty e il l’ingenuo Levin.

Insomma gli ingredienti ci sono tutti per vivere un’avventura entusiasmante se deciderete di immergervi nella lettura di questo romanzo “Mostruoso”, e chiaro che io debba fermarmi qui nella sua descrizione, sia perché ho terminato i superlativi, ma anche perché rischierei di raccontarvi tutto, affollando tutte le parole in maniere confusa.

Se vi piacerà il libro, sappiate che esso ha dato seguito anche ad una serie di film e sceneggiati Tv, io ne ho visti due, uno vecchissimo interpretata da una delle più grandi e belle attrici che siano mai esistite e che mai esisteranno che è Vivien Leigh,( lei è la mia attrice preferita).  l’ho adorata in tutti i sui film, primo fra tutti “Via col vento” (poi vi parlerò del libro), ma devo dire la verità, in questo è stata splendida come sempre, ma non mi ha entusiasmata più di tanto. Forse perché mi ero immaginata Anna con delle fattezze diverse da quelle della Leigh, quindi in realtà non mi è piaciuta per la sua fisicità non per l’interpretazione.

L’altro invece è uscito l’anno scorso nel quale Anna era interpretata da Keira Knightley, ecco lei era molto più simile all’Anna creata dalla mia testa, per cui io vi consiglio di guardarlo, anche perché ha utilizzato un altro modo di raccontare, la storia rendendola più dinamica e meno noiosa. Mi sono piaciuti gli interpreti, la fotografia, le musiche è davvero un film da vedere.

Se devo pensare invece ad un dolce che mi ricordi “Anna Karenina”, mi viene in mente la “Sacher Torte”, perché è un dolce controverso, si presenta come un dolce tutto pieno di cioccolata, ma poi all’interno trovi la confettura di ciliegie o di pesche che ti destabilizzano e di fanno ricredere su tutto quanto avevi pensato, credevi di trovare un dolce monotono, ed invece ecco che ti ritrovi a mangiare una scoperta.

La ricetta della sacher torte? E che ne so chiedetela ad un viennese. La ricetta originale è segreta per cui è impossibile riprodurla a casa,  avrete solo una scadente riproduzione e sarà senz’altro una delusione.

Per cui comprate un biglietto per Vienna, andate all’Hotel Sacher, la pasticceria dove conservano l’ingrediente segreto, ordinate una bella tazza di the, sedetevi e mentre gustate questa squisitezza e fatevi rapire dalle parole di Tolstoj, magari mentre in sottofondo suonano un bel valzer viennese.

sacherAnna Karenina

Grazia