Jazz e cioccolata

Prendete un pentolino mettete dentro 200 gr. di cioccolato fondente  insieme con un po’ d’acqua, e fate sciogliere a fuoco lento, quando sarà completamente sciolta, aggiungete 200 gr. di burro e 200 gr. di zucchero fate amalgamare completamente sempre a fuoco acceso.

A parte montate quattro albumi  a neve ferma con un pizzico di sale. Fate raffreddare il composto di coccolato ed aggiungete 4 tuorli, quattro cucchiai colmi di farina  e gli albumi mescolando dal basso verso l’alto per evitare che si smontino gli albumi. Otterrete un composto abbastanza liquido che metterete in una teglia con della carta forno, ed infornerete per 20 minuti a 180° gradi con forno statico.

Otterrete così  al “Torta jazz” in realtà il nome della torta è: “torta tenerina/cioccolatina”. Io l’ho ribattezzata Jazz, perché questa torta secondo me è jazz. Anzitutto perché la si può improvvisare in qualsiasi momento, e la si può cambiare al momento, proprio come il jazz.  Basta semplicemente usare note di gusto che si sposano bene tra loro. Una volta raffreddata, la torta si deve spolverare con lo zucchero a velo, ma provate a spolverarla con la farina di cocco, o con zucchero a velo e il caca amaro. La si può rendere ancora più spregiudicata ricoprendola completamente con della ganache al cioccolato (Magari bianco), o con della panna montata. La si può tagliare a fette ed accompagnare con una riduzione di frutti di bosco, o con della crema pasticcera. Insomma ci si può sbizzarrire ed improvvisare come si vuole, proprio come si fa nel jazz.

Ornette Colema diceva “Il jazz è l’unica musica in cui la stessa nota può essere suonata notte dopo notte, ma ogni volta in modo diverso”, esattamente come la nostra torta, volendo la si può ripetere più volte, ma dandogli ogni volta una diversa interpretazione.

Il nome Jazz per questa torta è perfetto. Il jazz è fanatico,provocante,  sensuale quasi erotico,come questa torta che è una vera e propria provocazione, dite addio a qualsiasi proposito di fare diete, e non pensate di poterne mangiare una fatta e non ritornare ad assaggiarla nuovamente.

Mi viene in mente una frase di un filosofo degli anni venti che in riferimento all’esplosione di successo che il jazz ebbe soprattutto, nell’età del proibizionismo, e riferendosi al fatto che ora erano i bianchi a pendere dalle labbra, dei neri. Questo filosofo disse “liberiamoci dalle catene mentali e dalle imperfezioni che prosciugano la nostra anima e lasciamoci guidare dalla bellezza nera”,allora lasciatevi rapire anche voi dalla conturbante completezza di questa torta che trasuda cioccolata in ogni sua parte.

Io la renderei ancora più trasgressiva gustandola, accompagnata da un bel bicchiere di latte freddo.

Consigli per una perfetta degustazione:

Inserite in uno stereo “Kind of blue” (http://www.youtube.com/watch?v=FEPFH-gz3wE), di Miles Davis, in un piattino tagliatevi una bella fetta di torta jazz, accompagnatela con una bella cucchiaiata di panna montata, divano/poltrona comoda scegliete uno dei racconti contenuti, nei “racconti dell’età del jazz” di Fitzgerald, ne potete scegliere uno a caso perché sono tutti equamente splendidi e vi proietteranno esattamente nell’era del jazz e delle sue nascoste spregiudicatezze. Lasciatevi sedurre dalla sensuali note del sax, e dalle note dolci ed avvolgenti del piano che vi faranno gustare questa splendida torta non solo con la bocca, ma anche con le orecchie e con il cuore.

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Grazia

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